domenica 9 marzo 2008

La Gara delle gare

Per un canoista fondista la Capri Napoli rappresenta il coronamento di molti anni di allenamento:è la gara delle gare. Il percorso è il più lungo a livello mondiale e ha la particolarità di svolgersi in mare aperto in un uno scenario unico. Il campo di gara, infatti, è il più grande “stadio del mare” esistente. Il golfo di Napoli ( E scusate se è poco ..!! ) . La prima volta che mi sono cimentato in questa specialità è stato quasi per caso. Appena una settimana prima, con altri amici, mi ero impegnato in una lunga navigazione Sorrento-Positano-Sorrento; a fine giornata, mentre ragionavamo sulla passata esperienza davanti a un buon piatto di spaghetti , generosamente innaffiati da vino bianco, qualcuno di loro inavvedutamente ci aggiornò sul calendario delle prossime manifestazioni. La prima gara era la Capri-Napoli !

Negli occhi di tutti brillò una strana, preoccupante luce di sfida, ma io in un primo momento cercai di riportare gli altri alla realtà, ricordando loro che si trattava di un’impegnativa gara in mare aperto…. Ma non ci fu nulla da fare, l’entusiasmo (e l’incoscienza) man mano cresceva nel gruppo e tutti noi (sì, lo confesso, anch’io) fummo percorsi da una scarica di adrenalina. Per farla breve fu deciso alla unanimità che il sabato successivo ci saremmo dati appuntamento a Capri e saremmo stai presenti allo Start della Maratona al fianco di altri grandi pluridecorati campioni della canoa. E così fu. Quando arrivò il momento di presentarsi alla Segreteria per l’iscrizione, solo allora cominciai a realizzare che forse stavo azzardando troppo, ma oramai il dado era tratto. Dopo le formalità di rito, misi il kayak in acqua per preparare il riscaldamento, cercando di tracciare con lo sguardo la rotta da seguire. Decisi di puntare su Capo Posillipo, considerando le correnti, per poi deviare più verso l’interno con la prua su piazza Vittoria appena avessi avuto il Vesuvio al traverso del mio braccio destro.

Dopo essermi scambiato con i miei amici gli ultimi sguardi di augurio, al grido di “ Pronti – Partenza –VIAAA !” iniziai la mia avventura. Decisi che l’importante era arrivare; decisi di non seguire il gruppo; decisi che la gara l’avrei fatta da solo nella massima concentrazione senza condizionamenti.
E così avvenne e, pagaiata dopo pagaiata, portai il mio kayak all’arrivo.
A conclusione di quella fantastica giornata fui convinto che l’importante non è tanto vincere quanto partecipare!
Buona pagaiata a tutti.

Claudio Castellano

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