domenica 9 marzo 2008

E' nata Pithecusae! Verso i mondiali di Atene

Ci eravamo lasciati con l’invito, rivolto a tutti i soci, dalle pagine del numero zero del nostro giornale, a ricercare un nome per il Milyus 48 di Vittorio Landolfi. Ebbene la scelta è ricaduta su PITHECUSA. Un nome che ci riporta alle nostre origini e al primo insediamento greco in Campania sull’isola di Ischia, in quell’area dei Campi Flegrei che tanto amiamo e che rappresenta il teatro naturale delle nostre attività e delle nostre passioni.
Ma come tutte le passioni e gli obiettivi ambiziosi non mancano le tribolazioni.
Il trasferimento dello scafo da Cracovia a Gaeta non è stato assolutamente semplice. L’autista polacco si è visto prima ritardare l’ingresso in Italia alla frontiera, poi, dopo aver aspettato l’arrivo della scorta della Polizia stradale per il trasporto eccezionale, ha dovuto fermarsi sull’autostrada a Cassino. Successivamente gli è stato sequestrato l’autotreno per aver circolato di domenica e, solo dopo un ricorso urgente e il dissequestro temporaneo, ha potuto consegnare finalmente lo scafo a Gaeta. E’ stato rinfrancato l’armatore, ma non il povero autista polacco, che è stato visto l’ultima volta furente e ancora bloccato in una non meglio precisata piazzola di sosta dell’Autostrada del Sole.
Comunque, con lo scafo sull’invaso a Gaeta, sono finalmente iniziati i lavori di allestimento, lavori, è bene precisarlo, che saranno realizzati per la gran parte da un gruppo di soci e amici sotto la direzione inflessibile dell’ing. Landolfi. Alla data domenica 17/2/08 il punto è il seguente:
é stato montato il motore Volvo Penta da 55 cv con sail drive; sono stati posizionati gli oblò e i passa-uomo; installata l’attrezzatura di coperta Harken; sono stati ultimati i due serbatoi dell’acqua potabile da 500 lt cadauno; ricavati sotto le cuccette di poppa; posizionato quello del gasolio da 400 lt. Inoltre sono stati montati e resinati i passascafi forespar (a filo per ridurre al minimo gli attriti); è stata levigata di fino tutta l’opera viva e predisposto il montaggio del pulpito di prua e dei candelieri. Sembra poco, ma, credetemi, allestire un’imbarcazione di 48 piedi è una faticaccia.
Nell’allontanarmi dal cantiere ho avuto anche ‘’il tempo’’ di osservare Pithecusa dal basso e posso assicurarvi che sembra navigare anche da ferma, tali le linee d’acqua e l’eleganza del disegno. Una premessa beneaugurante per quanto potrà esprimere in mare! Alla prossima puntata.

Amedeo Santoro

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