lunedì 25 febbraio 2008

Sogni blu

Quale è il più grande desiderio dell’uomo? Certamente volare! Direi che ancora non ci siamo attrezzati bene… ma attraverso una esperienza, in fondo semplice e affascinante, si può provare la sensazione di leggerezza e perdita di contatto col suolo: l’immersione. Esiste una lunga serie di studi psicologici al quesito: perché ci si immerge? Allontanamento dal quotidiano, terapia anti stress, ricerca dell’ignoto ecc. Senza scomodare studiosi e pensatori moderni, io direi più semplicemente un drastico colpo di forbice delle ere evolutive che ci hanno visto approdare sulla terra ferma ed assumere la posizione eretta; insomma l’uomo moderno pensatore, intelligente che si “rituffa” nel liquido che gli ha dato origine. Del resto il contatto con l’elemento liquido non si è mai perduto, a galla nove mesi nel grembo materno..

Ebbene eccoci qui, spinti dall’impulso di geni recessivi alla maggior parte degli “ominidi” del terzo millennio, avvolti dal blu più profondo!

L’approccio alla subacquea può essere vissuto attraverso apparecchi respiratori (ARA), più semplicemente bombole, o in apnea trattenendo il respiro durante l’immersione. Comune
denominatore delle due discipline, la scoperta del meraviglioso mondo sommerso.
Ma che brutta figura ci facciamo noi bipedi goffi, impacciati nei movimenti, orribilmente vestiti, al cospetto di uno maestoso carangide pelagico o magari di un mimetico polpo…eppure siamo lì, sospesi nel trasparente, disperatamente alla ricerca della migliore acquaticità, certamente rapiti dal più bello spettacolo si possa mai immaginare, sia esso la schiusa di un grappolo di uova o un ubriacante carosello di barracuda!
Un tempo si riteneva che l’attività subacquea fosse destinata ad una ristretta casta di super atleti; oggi, fortunatamente, tutti possono provare l’emozione di immergersi sott’acqua, a patto di rispettare il mare e aver sostenuto una buona didattica.

Allora cosa aspettate? Chiudete gli occhi e cominciate a sognare! Sogni blù naturalmente!

Luca Sepe

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